Museum of Art – Toledo, Ohio, Usa

“Le peripezie di un vaso che non sapeva di volare”

Centuripe  è universalmente nota nella letteratura archeologica per due prodotti dell’artigianato artistico di epoca ellenistica e precisamente per la produzione di statuette di terracotta e di vasi policromi. Molti reperti a causa di scavi e commercio clandestini oggi si trovano sparsi nei musei di tutto il mondo. I vasi, databili tra il III e il II secolo a.C.,  presentano una decorazione a rilievo e una pittura figurata a colori con soggetti che si rifanno al culto dionisiaco. La pittura è realizzata a tempera, dopo la cottura del vaso. I soggetti sono per lo più donne, spesso in gruppi di tre, due laterali che assistono quella di mezzo porgendole oggetti da toilette, ornandola, incoronandola.
Uno studio analitico e ricognitivo è stato elaborato da Guido Libertini (1926), con una pubblicazione di un elenco di Vasi Centuripini suddivisi in:
vasi con semplice rilievo;
vasi con rilievi e scene figurate dipinte su fondo nero;
vasi con rilievi e scene figurate dipinte su fondo diverso dal nero.
Si tratta di 34 vasi totali a cui si aggiungono 3 bacili biconici e 2 dischi o piatti.
“Naturalmente” la “totalità” di essi si trovano lontano dal luogo di produzione ma ….. da lontano, valorizzano la nostra cittadina.
Alcuni vasi hanno una storia veramente singolare e meritano un racconto ed almeno una valorizzazione fotografica in quanto nelle poche pubblicazioni, nella migliore delle ipotesi, esistono foto b/n.
Il nostro obiettivo è quello di rendere ancora più “visibili” e “visitabili” questi oggetti unici al mondo, con foto più dettagliate, passando attraverso l’individuazione della localizzazione odierna.
Nel titolo dei singoli articoli si lascerà la numerazione utilizzata nel libro di Guido Libertini implementandola.

Vaso n°32 (già nella collezione Pisani, secondo il Libertini scomparso)

Dalla lettera del barone Pisani:

Questo vaso fu ritrovato intero e ben conservato in un sepolcro vicino Centuripe , nell’anno 1830. Quello che l’avea trovato lo portava in Palermo per venderlo; ma sventuratamente, cadde per strada la vettura ed il vaso fu fatto in pezzi. Vidi io per caso tali rottami, li comprai, e feci opera grandissima per riunirli; ma la pittura ad encausto restò in diverse parti danneggiata.”

All’epoca non esistevano macchine fotografiche e furono eseguiti, in maniera abbastanza veloce, degli schizzi.
“La cattiva condizione del dipinto, che subì svariate peripezie permise al Raoul Rochette di ricavarne un acquerello da cui non possiamo dedurre molto per ciò che riguarda il disegno e lo stile, ma che è un ricordo interessante per farci conoscere la colorazione” (fondo rosa-Libertini).
Per trovare delle foto che ricordassero il vaso di Rochette, visto che non è più presente nella collezione del barone Pisani, ci siamo spostati negli Stati  Uniti, in Ohio, a Toledo, museum of art. Abbiamo trovato un cratere, provenienza Centuripe, a fondo rosa, delle identiche dimensioni, con busto di donna sul coperchio, con tre donne dipinte sul frontale, fatto di pezzi ben incollati.
Delle due una: o il vaso Rochette da Palermo volò in America, o esiste un altro vaso simile che autonomamente prese l’aereo. A voi la scelta.

Museum of Art – Toledo, Ohio, Usa

Dati riassuntivi
epoca ritrovamento 1830
luogo Centuripe
tipologia vaso cratere policromo con rilievo e fondo rosa
periodo Ellenistico 300-200 a.c.
dimensioni H=0,635 m. h=0,376 m d=0,444 m.
descrizione sommaria Frontale:tre donne coperchie: busto di donna
location 2445 Monroe Steet at Scottwood Avenue, Toledo Ohio
citazioni Kekulè – Maggiore – Raoul Rochette – Libertini