San Antonio Museum of Art 200 West Jones Avenue

Centuripe è universalmente nota nella letteratura archeologica per due prodotti dell’artigianato artistico di epoca ellenistica: statuette di terracotta e vasi policromi centuripini si trovano in musei sparsi per tre o quattro continenti, grazie anche a scavi e commercio clandestini. La tipica produzione di vasi, databile tra il III e il II secolo a.C., è caratterizzata dalla decorazione a rilievo e dalla pittura figurata a colori con soggetti che riportano all’ambiente del culto dionisiaco. La pittura è realizzata a tempera, dopo la cottura del vaso, ed è quindi molto delicata. La decorazione figurata è eseguita con tecnica pittorica, con l’uso dello sfumato e del tratteggio per rendere il chiaroscuro, con tocchi di colore più denso o in contrasto rendere i dettagli interni.

San Antonio Museum of Art 200 West Jones Avenue


43 – Lekanis Policromo Centuripe

44 – Cratere policromo Centuripe

I soggetti appartengono prevalentemente al mondo femminile: spesso si trovano tre figure di donne, due laterali che assistono quella di mezzo porgendole oggetti da toilette, ornandola, incoronandola; è facile intuire che si tratta della preparazione della sposa. In molte scene appare questa figura femminile, evidenziata per le dimensioni e per la posizione centrale, contraddistinta dal velo o dalla corona nuziale, protetta dall’ombrello, seduta sulla Kline, in atto di sacrificare la cintura sull’altare di Afrodite: si tratta di vari momenti della cerimonia nuziale. Le figure maschili non hanno mai un ruolo principale, fanno eccezione i casi in cui è riconoscibile la figura di Dionisio: qui il centro della composizione e dell’attenzione è la figura del dio. Si tratta di oggetti che avevano una destinazione funeraria, erano destinati ai corredi delle tombe di una minoranza che aveva un proprio particolare rito, gli iniziati di una setta misterica. Anche in altri tipici prodotti dell’artigianato artistico centuripino è possibile cogliere interessanti connessioni con l’ambiente dionisiaco. Le officine di Centuripe ebbero una grande importanza per la coroplastica ellenistica. Tra il III e il II secolo a.C. sono state prodote numerose statuette di terracotta dai soggetti più vari: della realtà quotidiana, divinità, personificazioni ecc. Le cosiddette tanagrine (nome di tradizione ottocentesca, che deriva da Tanagra, città della Beozia) raffiguravano prevalentemente giovani donne di solito colte in un vorticoso movimento di danza, con un panneggio in cui si sfruttava il contrasto tra il chitone, ricco di pieghe verticali e di svolazzi, e l’himation, sorta di corto mantello che ricopriva strettamente il corpo femminile. Evidentemente si tratta di soggetti che a prima vista hanno ben poco di funerario, ma che sono comunque riportabili all’ambito del culto dionisiaco. Interessante anche il gruppo delle maschere teatrali, il più numeroso in Sicilia dopo quello di Lipari, con il quale si completano a vicenda: appartengono infatti a momenti successivi. Bisogna tenere presenti i diversi aspetti della personalità di Dionisio, che è il dio del vino, dell’ebbrezza e dell’estasi, che dà la gioia ai banchetti, il dio del teatro (che in Grecia è nato nelle feste dionisiache), ma al tempo stesso è il dio che promette le beatitudini ultraterrene a coloro che sono stati iniziati ai suoi misteri e che hanno conformato la propria vita ai precetti della sua religione. L’alto numero di fornaci di ceramisti in età ellenistica, III-I secolo a.C., lascia intravedere l’importanza assunta da questa attività artigianale: è un dato che va d’accordo con la presenza in diversi posti della Sicilia di terrecotte ellenistiche di stile centuripino. Le fornaci sembrano raggrupparsi in veri e propri quartieri industriali ai margini dell’abitato.(dott.Rosario Patanè – archeologo)


Chazen Museum of Art Madison, Wisconsin

North Carolina Museum Raleigh


45 – Vaso Policromo Centuripe

46 – Vaso policromo Centuripe