Escursione studio monte Ficarazza

 

La sede Siciliantica di Centuripe organizza per i giorni 28 e 29 marzo un’escursione-studio a Monte Ficarazza Centuripe, importante sito archeologico dell’Età del Rame.
            E’ necessario un abbigliamento “da campagna-lavoro”, con scarpe comode; le attrezzature saranno fornite da Siciliantica.
Sabato 28         Appuntamento ore 7.00 Chiesa Addolorata
                        Pulitura e rilievo I parte (vedi descrizione dei lavori dott. Giacomo Biondi)
Domenica 29     Appuntamento ore 8.00 Chiesa Addolorata
                        Pulitura e rilievo II parte (vedi descrizione dei lavori dott. Giacomo Biondi)
                        Ore 13,00 pranzo a sacco
                        Ritorno all’imbrunire
            Le prenotazioni vanno comunicate entro la sera del 25 marzo preferibilmente tramite posta elettronica ([email protected]).    
Descrizioni delle operazioni
(dott.Giacomo Biondi – archeologo)
Lavori di pulitura ed eventuale documentazione grafica di resti messi in luce da vecchi scavi clandestini sulla cima di Monte Ficarazza (Centuripe)
 
Il Monte Ficarazza, ubicato ad ovest di Centuripe, lungo la strada per Regalbuto, in seguito ad indagini di superficie, i cui risultati sono stati pubblicati in via preliminare (Biondi 2002 e 2005), si è rivelato un sito di primaria importanza archeologica abitato dall’Età del Rame ad età storica e nel quale lo scarso grado di antropizzazione ha preservato anche le labili tracce della battaglia di Sicilia del 1943.
È il primo rilievo, da ovest, della catena di colline alla cui estremità orientale sorge Centuripe. Le pendici meridionali formano un’ampia cavea naturale sormontata, in cima, da due pianori separati da una sella: uno, di difficile accesso, sul lato E (m 689 s.l.m.), ed uno, culminante con un picco, sul lato O (m 686 s.l.m.). L’area della cima è stata oggetto di scavi clandestini non portati a termine, condotti alla fine degli anni ’80 dello scorso secolo.
In particolare:
1)                          nel picco occidentale furono scavate due buche, che misero in luce un centinaio di frammenti di ceramica del Bronzo antico;
2)                          nel pianoro orientale fu scavata una buca adiacente ad un masso roccioso che sembrerebbe allineato ad angolo con altri massi a formare le fondazioni di un edificio;
3)                          nella sella tra il picco occidentale e il pianoro orientale fu scavata qualche trincea all’interno di ambienti di presumibile età ellenistica.
 
Si intende fare un lavoro di pulitura delle strutture emerse, ancora parzialmente in vista, in modo da permetterne una migliore leggibilità finalizzata alle operazioni di rilevamento. Nel picco occidentale, in assenza di strutture, si intende ripulire le buche clandestine ed esaminare i cumuli di terra già scavata, nella speranza che da tali operazioni emerga qualche indizio che permetta l’interpretazione della fitta concentrazione di materiale preistorico.
Sul pianoro orientale, inoltre, esiste un circolo di pietre del diametro di m 1,00 ca., di non sicura antichità, non scavato. Una sua pulitura, oltre al rilevamento, permetterebbe, probabilmente, di appurarne anche l’antichità.
 
In sintesi, le operazioni prevedrebbero:
1)                          Picco occidentale: “scavo” dei cumuli di terra di riporto dello scavo clandestino e pulizia delle buche;
2)                          Pianoro orientale: pulitura della testa dei massi allineati ad angolo per verificarne l’appartenenza ad un edificio e pulitura del circolo di pietre non scavato;
3)                          Sella tra le due cime: pulitura delle teste dei muri scavati dai clandestini o affioranti; loro rilevamento; pulizia delle trincee scavate dai clandesti; eventuale interro dei muri a rischio crollo.