La vallata della Madonna

Un percoso attraverso le “tanagrine” ed i “vasi attici”

In una delle cinque vallate che recingono l’acrocoro centuripino e nelle quali di solito si trovano le necropoli dell’antica città è tornata alla luce una tomba veramente notevole per l’età a cui appartiene e per l’abbondante vasellame che faceva parte del corredo funebre. La vallata in questione è quella S-E, compresa tra il promontorio “Corradino” e quello su cui sorge San Nicola. Tra la fine di agosto e i primi di settembre 1951, veniva casualmente rinvenuta una sepoltura in roccia. La scoperse nel suo fondo il contadino Rosolino Rinaldi, il quale ignaro delle disposizione di Legge relative ai rinvenimenti archeologici, si affrettò ad utilizzare a scopi agricoli la cameretta funeraria e a cedere gran parte dei vasi rinvenuti alla gente del luogo che gliene faceva richiesta serbando per sè soltanto un gruppo di ceramiche che poi consegnò alla Soprintendenza alle Antichità per la Sicilia Orientale.

All’interno della cameretta furono ritrovati 154 vasi, in parte di produzione indigena e in grande parte di ceramica greca di importazione. Tra i materiali di importazione spicca uno skyphos attribuito al “Pittore di Teseo” che attualmente trovasi al Museo Paolo Orsi di Siracusa grazie al dono Del Barone Agostino Lumia.

Un anno dopo (1952), lo stesso Rinaldi rinvenne una seconda tomba simile a quella scoperta l’anno precedente e ad essa molto vicina. Presentava le stesse caratteristiche della prima: grotta, sepoltura collettiva, pezzi di varia grandezza e forma (crateri, vasi, anfore). Il numero complessivo (di vasi) rinvenuto era 35 e di cui uno della stessa tipologia del famoso vaso del barone Lumia.

Nello stesso versante altre tombe del genere si ritiene che esistano, con materiale vario e ricco, malgrado gli scavi clandestini dei tombaroli effettuati nei successivi 55 anni. Si ricorda tra  l’altro un episodio tragico avvenuto negli anni ’80 nella stessa vallata, in cui perse la vita il giovane Santino La Spina nel tentativo di riportare alla luce un’altra tomba di epoca Ellenistica e ricca di statuine fittili del tipo “Tanagrine”.

Tra la roccia scoscesa, tra i fichi d’india, tra le tombe a camera e la zona più terrazzata a valle di San Nicola si osserva un lungo ed imponente muro-argine che pur trovandosi in pessime condizioni di stabilità mostra i segni della propria imponenza. Di questa fortificazione o sostruzione si è fatto cenno nel testo di J.Houel: “dans toute cette vallèe circulaire exposèe a midi, on voit les restes des anciens murs de la ville antique”.

Da: “Notizie degli Scavi di Antichità, 1952” – Prof.Libertini – CENTURIPE – Rinvenimento di una tomba arcaica

“Scavi e ricerche a Centuripe” – prof Rizza

“Centuripe in età ellenistica: i rapporti con Roma” – Rosario P.A. Patanè

In galleria ecco come si presenta la vallata della “Madonna” oggi: