Trovato a Centuripe il monumento funebre più antico

martedi 6 ottobre è previsto il sopralluogo congiunto della Soprintendente di Enna,  Beatrice Basile, e del Sindaco di Centuripe Antonino Biondi che faranno un primo bilancio dell’attività.Le indagini sono state rese possibili dall’ampia partecipazione di personale e mezzi di vari enti pubblici, oltre che dal generoso contributo finanziario del proprietario dei terreni in cui si svolgono le ricerche, il Sig Salvatore Fiorenza: la direzione scientifica è del Servizio per i Beni Archeologici (Dott.ssa C. Bonanno) della Soprintendenza BB. CC. AA. di Enna (Dott.ssa B. Basile); la direzione dello scavo è affidata ad un ricercatore del C.N.R. (Dott. G. Biondi); mezzi e personale tecnico, oltre che dalla Soprintendenza, sono forniti dal Comune di Centuripe; il reclutamento del personale volontario e l’organizzazione del cantiere sono dell’associazione SiciliAntica, alla quale si devono l’iniziativa e l’organizzazione dell’impresa.

Le indagini si svolgono alle pendici occidentali di Centuripe, in contrada Gelofia, in un’area che non era mai stata oggetto di scavi regolari. Da fonti ottocentesche sappiamo, però, che in zona fu rinvenuto un vaso con una lunga iscrizione in lingua sicula, ora conservato in  un museo della Germania (Karlsruhe). Le stesse fonti conservano memoria anche della scoperta di una tomba a camera del VI secolo a.C. contenente un ricco corredo, di qualche altra tomba a fossa e di due tesoretti monetali, uno dei quali risalente al I secolo a.C. Al 1877 risale, infine, il rinvenimento di un’epigrafe che ricorda la costruzione di uno sphaeristerium, vale a dire di un luogo adibito a giochi con la palla, le cui regole ci sono sconosciute.

Già una semplice ricognizione di superficie rivelò l’importanza archeologica del posto in cui si sarebbero svolti gli scavi. Si rilevarono indizi della presenza di un vasto abitato di età ellenistica in una zona pianeggiante e della possibile presenza di tombe arcaiche del VI secolo a.C. in un costone roccioso a monte della prima area. Numerosi frammenti di vasi ipercotti, che di solito venivano scartati nei pressi delle fornaci che li avevano cotti, fecero pensare alla presenza di officine di ceramisti. Altri frammenti vascolari caratteristici dei corredi tombali fecero supporre la presenza di sepolture del III-I secolo a.C. Si decise di indagare nell’area dell’abitato e nel costone roccioso.